GIUNONE ED ARGO TUTTOCCHI, MERCURIO ED IO

GIUNONE, LA REGINA DEGLI DEI ED IO, LA VIAGGIATRICELa pittrice Carla Roselli in questa tela ha dipinto Era con il pavone. Su di esso la dea ha appena applicato gli occhi dell'ucciso Argo, ricolmando in tal modo le stirpi dei pavoni di grazia ridente (Lucretius, De Rerum Natura, II, 503, aurea pavonum ridenti imbuta lepore/saecla). Ha un cuculo in grembo, forma in cui Zeus la corteggiò da ragazza. Con il piede preme una melograna, il suo frutto.

La pittrice Carla Roselli in questa tela dipinge Giunone/Era, figlia di Saturno.  Insieme alla  sovrana degli dei  sono Io, figlia di Inaco, una delle cornigere divinità fluviali dell’Argolide, e Mercurio. Questi è figlio di Maia, fulgida Pleiade figlia di Atlante e del sommo Zeus. Inaco fu anche il primo re di Argo,  città prediletta da Era, le cui mura furono costruite dai Ciclopi (Stazio, Tebaide); egli regnò venti generazioni prima della guerra di Troia, nel 1850 a.C. (Manetho, History of Egypt).

Nel dipinto Io ha già acquisito l’aspetto di una giovenca. In questa forma ella vagò per terra e per mare. Alla fine giunse in Egitto dove Zeus si unì a lei con un leggero tocco. Ella riprese la sua figura umana e diede alla luce Epafo, antenato di Cadmo.

Io in seguito fu identificata con Iside, dea egizia raffigurata con corna bovine, ed Epafo con Api, il bue sacro di Menfi.

Giunone

ARGHEIFONTE, L’UCCISORE DI ARGOSulla sinistra c'è Mercurio/Ermes, con la sua spada d'oro ed un gallo, uccello a lui sacro. Egli è l'uccisore di Argo "Tuttocchi", il guardiano della mucca. Costui aveva il capo cinto di cento occhi, che prendevano il riposo a turno, due a due, mentre gli altri rimanevano di guardia. (Ovidio, Metamorfosi, I, vv.625-628). Ad esso Mercurio si avvicinò, deposte le ali e la copertura dell'invisibilità, munito di magica verga e spada. Col canto al suono della zampogna riuscì ad addormentare tutti gli occhi. Dopo averne intensificato il sopore carezzandoli con la bacchetta, sfoderò la spada d'oro e lo uccise . (Ovidio Metamorfosi, I, vv.674-724). La zampogna era stata da poco inventata da suo figlio Pan: il satiro utilizzò le canne in cui si era mutata, per sfuggirgli, l'amadriade Siringa, ninfa arborea della gelida Arcadia.

Sulla sinistra c’è Mercurio/Ermes, con la sua spada d’oro ed un gallo, uccello a lui sacro. Egli è l’uccisore di Argo “Tuttocchi”, il guardiano della mucca. Costui aveva il capo cinto di cento occhi, che prendevano il riposo a turno, due a due, mentre gli altri rimanevano di guardia. (Ovidio, Metamorfosi, I, vv.625-628). Ad esso Mercurio si avvicinò, deposte le ali e la copertura dell’invisibilità, munito di magica verga e spada. Col canto al suono della zampogna  riuscì ad addormentare tutti gli occhi. Dopo averne intensificato il sopore carezzandoli con la bacchetta, sfoderò la spada d’oro e  lo uccise . (Ovidio Metamorfosi, I, vv.674-724). La zampogna era stata da poco inventata da suo figlio Pan: il satiro utilizzò le canne in cui si era mutata, per sfuggirgli, l’amadriade Siringa, ninfa arborea della gelida Arcadia.

A destra siede Era con un pavone sul quale ella ha appena applicato gli occhi dell’ucciso Argo, ricolmando in tal modo le stirpi dei pavoni di grazia ridente (Lucretius, De Rerum Natura, II, 503, aurea pavonum ridenti imbuta lepore/saecla). Ha un cuculo in grembo, forma in cui Zeus la corteggiò da ragazza. Con il piede preme una melograna, il suo frutto.

 

Sulla sinistra c'è Mercurio/Ermes, con la sua spada d'oro ed un gallo, uccello a lui sacro. Egli è l'uccisore di Argo "Tuttocchi", il guardiano della mucca. Costui aveva il capo cinto di cento occhi, che prendevano il riposo a turno, due a due, mentre gli altri rimanevano di guardia. (Ovidio, Metamorfosi, I, vv.625-628). Ad esso Mercurio si avvicinò, deposte le ali e la copertura dell'invisibilità, munito di magica verga e spada. Col canto al suono della zampogna riuscì ad addormentare tutti gli occhi. Dopo averne intensificato il sopore carezzandoli con la bacchetta, sfoderò la spada d'oro e lo uccise . (Ovidio Metamorfosi, I, vv.674-724). La zampogna era stata da poco inventata da suo figlio Pan: il satiro utilizzò le canne in cui si era mutata, per sfuggirgli, l'amadriade Siringa, ninfa arborea della gelida Arcadia.

Sulla sinistra c'è Mercurio/Ermes, con la sua spada d'oro ed un gallo, uccello a lui sacro. Egli è l'uccisore di Argo "Tuttocchi", il guardiano della mucca. Costui aveva il capo cinto di cento occhi, che prendevano il riposo a turno, due a due, mentre gli altri rimanevano di guardia. (Ovidio, Metamorfosi, I, vv.625-628). Ad esso Mercurio si avvicinò, deposte le ali e la copertura dell'invisibilità, munito di magica verga e spada. Col canto al suono della zampogna riuscì ad addormentare tutti gli occhi. Dopo averne intensificato il sopore carezzandoli con la bacchetta, sfoderò la spada d'oro e lo uccise . (Ovidio Metamorfosi, I, vv.674-724). La zampogna era stata da poco inventata da suo figlio Pan: il satiro utilizzò le canne in cui si era mutata, per sfuggirgli, l'amadriade Siringa, ninfa arborea della gelida Arcadia.

Sul fregio è raffigurata un’impresa di Mercurio bambino: il furto delle mucche, tirate all’indietro per la coda, per confonderne le tracce.

Sul fregio è raffigurata un'impresa di Mercurio bambino: il furto delle mucche, tirate all'indietro per la coda, per confonderne le tracce.

 

Tecnica olio su tela. Dipinto da Carla Roselli. Scritto di Vanessa Foschi. Tutti i diritti riservati.

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