IL PICCOLO BROMIO
Fra gli dei Bacco/Bromio (il “Chiassoso”) fu l’inventore del vino. Secondo Nonno di Panopoli fu ispirato dalla vista di serpenti che mangiavano dell’uva. Per schiacciamento dei denti, dalle loro mascelle colava un rosso liquido schiumante. Così egli insegnò agli uomini a pigiare il frutto della vite usando una pietra concava.
Nel corso della spedizione indiana Dioniso mutò in vino l’acqua dei fiumi per inebriare i suoi nemici.
Per Tiadi, Baccanti e Menadi, sue seguaci che superano ogni ostacolo, fece sgorgare fonti di vino, scorrere rivoli di ricco latte e cadere miele dai tronchi (Horatius, Carmina, II, 19, vv.9-12).
Pur essendo apportatore di gioia e spensieratezza, durante feste e conviti, non diventa mai ubriaco.
BACCO, DIO DALLE CORNA DI TORO
In questa tela Vanessa Foschi dipinge Bacco, cui Zeus stesso, il padre degli dei, diede la luce la seconda volta. Lo fece dopo averlo innestato nel suo polpaccio con fibbie d’oro (Euripide, Baccanti).
Durante il suo concepimento, il dio del fulmine aveva assunto le forme di creature dal sangue sia ardente che freddo; toro cornigero, audaci, villosi felini, sinuoso serpente: di esse il figlio sarebbe stato signore e incarnazione (Nonno di Panopoli, Dionisiache, VII).
Come gli dei fluviali, anche Bacco è dotato di corna taurine. Egli, fra la vegetazione, stimola e accelera la crescita dei semi nel terreno. Allo stesso modo, come una lente, mediatore di pace e guerra, ingrandisce e rinvigorisce gli impulsi naturali della psiche umana. Un decasillabo alcaico di Orazio (Carmina, II, 19, v.28) così suona:
pàcis eràs mediùmque bèlli
Tecnica olio su tela. Dipinto da Vanessa Foschi. Scritto di Vanessa Foschi. Tutti i diritti riservati