Senza categoria

God Hermes Mercury – Dio Mercurio Ermes

  • 28 agosto 2020

  GOD HERMES, THE KEEPER OF WELLS AND SPRINGS

Hermes god

God Hermes

 Mercury/Hermes is the son of Zeus and Maia, venerable nymph with lovely locks (Homeric hymns, IV, vv.1-4). Maia, Pleiad daughter of Atlas, is the patron goddess of the month of May and of the blossoming of vegetation (Ovid, Fasti).

According to Proclus she leads in the realm of the visible what was previously hidden  (Ioannes Laurentius Lydus, Liber de Mensibus, IV, 76, x, 19); in the same way Hermes makes visible and clarifies the Thought  by  means of the Word.

From ancient mythographs we learn that Hermes was considered the keeper of waters; for these reasons during his festivals springs were consecrated and wells digged. It was from his mother, one of the wet stars harbingers of rain, that he inherited such duty.

Actually John Lydus refers another theory that was the most popular: that in the beginning Maia was the water; that still at the times of emperor Justinian among the Syrians  the water was called maia; and that water-beareres were called maiùri. 

Hermes god

Hermes god

HERMES GOD OF SUCCESS

As said by Aeschylus, Libation Bearers, vv.812 -818, Hermes is the most  favorable god, if he wills , to bring every action to prosperous success.

HERMES GOD STEALTHY AS A WOLF

Like the elusive wolf Hermes likes the black night and is a skilful and clever predator.

Painted by Vanessa Foschi, technique oil on canvas. Written by Vanessa Foschi. All rights reserved

e-mail: vanessa.foschi@yahoo.it

wolf, detail of the painting Hermes god in between by Vanessa Foschi

wolf, detail of the painting Hermes god in between by Vanessa Foschi

MERCURIO/ERMES, CUSTODE DEI POZZI E DELLE SORGENTI

 Mercurio/ Hermes è il figlio di Zeus e Maia, veneranda ninfa dai bei riccioli (Inni Omerici, IV, vv.1-4). Maia, Pleiade figlia di Atlante, è la dea patrona del mese di Maggio e dello schiudersi della vegetazione. (Ovidio, Fasti).

Hermes cobra शाही कोबरा

Secondo Proclo ella conduce nel regno del visibile ciò che prima era celato (Ioannes Laurentius Lydus, Liber de Mensibus, IV, 76, x, 19); allo stesso modo Ermes rende visibile e chiarisce il pensiero per mezzo della parola.

Dagli antichi mitografi veniamo a sapere che Ermes veniva considerato il custode delle acque; per questa ragione durante le sue feste si consacravano sorgenti o si scavavano pozzi. Fu dalla madre, una delle umide stelle foriere di acque primaverili,  che ereditò tale mansione.

Infatti Giovanni Lido riferisce un’altra teoria che andava per la maggiore: che, in principio, Maia fosse l’acqua; che ancora ai tempi dell’imperatore Giustiniano presso i Siri l’acqua fosse chiamata maia; e che i portatori di acqua venissero chiamati maìuri. Varrone mostra che non fuori luogo il quinto mese dell’anno sia stato consacrato a Maia: ché gli antichi studiosi dei fenomeni naturali pensavano che il terremoto avvenisse per scotimento dell’acqua sotto la superficie della terra; ed è proprio la prima festa del mese di maggio quella in cui si tenevano le suppliche per stornare i terremoti presso i Romani. (Ioannes Laurentius Lydus, Liber de Mensibus, IV, 76, x, 24).

Hermes caduceus

MERCURIO/ERMES, DIO DEL SUCCESSO

Come affermato da Eschilo nelle Coefore, vv.812 -818, egli è il dio più favorevole, se lo vuole, a portare ogni azione a prospero successo.

Apollo lo apostrofa come datore di cose buone, dispensatore di grazie e favori (Omero, Odissea, VIII, 335).

Hermes, datore di cose buone, dipinto di Vanessa Foschi, in creazione - Hermes, giver of good things, artwork by Vanessa Foschi

Benigno, egli rivela molte cose segrete, parlando in  criptici termini. Tiene il suo volto nell’ombra dell’oscurità e anche di giorno non è palese.

Penetra attraverso i chiavistelli come  un soffio di vento  della tarda estate e al suo passaggio non abbaiano i cani (Inni Omerici, IV 145-146).

Macrobio (Saturnali, I, 17, 22) citando Omero, afferma che Mercurio assopisce e risveglia le menti e gli occhi dei mortali

Mercurius hominum mentes vel oculos excitat et sopit, ut ait poeta

DIO FURTIVO COME UN LUPO

Nel nominare i figli anticamente si sceglieva la più distinta caratteristica del padre o del nonno: chiamavano il  figlio di Ettore Astianatte, “signore della città”, perché  il padre da solo custodiva Ilio (Omero, Iliade, VI, vv. 402-403); ad Odisseo, “l’odiato” fu posto tal nome perchè odiato era il nonno Autolico, il re dei ladri (Omero, Odissea). Il significato del nome di Autolico figlio di Ermes è  “Lupo in essenza”. Da ciò si deduce che “un vero lupo” è il di lui padre Ermes.

Come l’elusivo  lupo Ermes, compagno della nera notte (Inni Omerici, IV, 290),  ama l’oscurità  ed è un furbo e destro predatore di bestiame. Quando il troiano Dolone fu inviato, di notte, ad esplorare furtivamente l’accampamento nemico indossò una pelle di lupo grigio  (Omero Iliade X , 334); su di lui dagli astanti venne invocata la protezione Ermes, in qualità di re dei ladri (Euripide, Reso, 216-217).

grapevine painted by Vanessa Foschi

ERMES DEI PASTORI, NOMIOS

Ermes è atto ad aumentare il bestiame, mandrie di buoi, vasti branchi di capre e greggi di pecore lanute: da esigui li rende forti e  molti (Esiodo, Teogonia, vv. 444-447). Il metodo è la feconda riproduzione dei capi allevati. Preferibilmente però ricorre all’abigeato: è l’inafferrabile riduttore del numero del bestiame dei legittimi custodi e proprietari. Lo dimostrò  con la sottrazione della giovenca Io ad Argo suo pastore e dei buoi ad Apollo. (Eschilo, Prometeo, vv. 567- 569; Valerio Flacco Argonautiche, IV vv.383-390, Bacchilide, 19, vv.35-36;  Inni Omerici, IV).

CADUCEO

Apollo donò il caduceo al piccolo Ermes dopo avergli fatto giurare che mai più lo avrebbe derubato.
Il caduceo, il bellissimo bastone della felicità e della ricchezza, a tre branche, d’oro. Incolume lo protegge e ne manda ad effetto i comandi (Inni Omerici, IV 529-531).

Simbolo di Ermes è il serpente; è uno dei cinque contrassegni degli dei che i condottieri romani solevano portare in battaglia. Esso veniva raffigurato su un oggetto di vario materiale per denotare il legame con il dio (Ioannes Lydus, De mensibus, I, 22).

Hermes

ERMES ANGELOS

Messaggero degli dei, è il protettore degli inviolabili araldi.

Omero utilizza per lui  l’appellativo di “sovrano” e l’epiteto diaktoros, “colui che conduce” (Iliade, II, vv.103-104). Callimaco lo chiama Pheraios, “Apportatore” (Efestione, Enchiridion, VI, 11).

Egli è il dio più onorato nel pantheon celtico. Ermes guida gli esseri umani durante i viaggi e sulle strade (Gaius Iulius Caesar, De bello gallico,  VI, 17) .

Suo nonno Atlante, figlio di Giapeto, fu condannato da Zeus a sostenere il cielo sulle proprie spalle (Esiodo, Teogonia, v.517) . Il Titano divenne pertanto un condotto fra cielo e terra.

Lo stesso Ermes è un dio fra i regni, un intermediario, come Ecate, dagli dei superni nei cieli agli esseri umani sulla terra e dalla terra agl’Inferi, dove porta le anime dei morti al traghetto con la sua bacchetta/verga d’oro (Horatius, Carmina I, 10 v.17).

Egli  esorta ad avere libertà, indipendenza, piena facoltà di parola, assenza di tristezza, nobiltà d’animo e il riso, in quanto sono cose leggere, molto facili a portarsi (Luciano di Samosata Necricòi diàlogoi, X, 9).

MERCURIO, DIO DELLA COMPETIZIONE

 tigers by Vanessa Foschi, oil on canvas painting

A lui competono la trasgressione ed il superamento dei limiti e come tale aveva un altare ad Olimpia come Enagònios, protettore degli atleti in competizione (Pausania,  V).

Hermes god in between oil on canvas painting by Vanessa Foschi

Hermes god in between oil on canvas painting by Vanessa Foschi

god Hermes

God Hermes

DIO SOCCORRITORE

Preso l’aspetto di un bel giovane condusse in sicurezza il re Priamo attraverso l’esercito nemico (Horatius, Carmina I, 10 v.17; Iliade, 24). Viene appellato da Omero eriounios, soccorritore benefico (Iliade, 24, 444). Il padre Zeus dice che a lui è graditissimo soprattutto prendere a compagni i mortali ed esaudire chi voglia (Iliade, 24, vv.334-335).

Ermes riportò in vita Pelope, il progenitore della stirpe degli Atridi , dopo che questi era stato imbandito dal padre (Servio, Commento all’Eneide VI, 603) poi gli donò un ariete dal vello d’oro che garantiva la prerogativa del potere regale (Euripide, Oreste vv.995-1012) . Gli conferì anche lo scettro, che gli aveva regalato  Zeus stesso Omero, Iliade II, vv. 100-108).

mandorlo in fiore

Pur essendo solo un bambino fu il primo a scuoiare buoi e ad arrostirli, dopo avere scoperto l’uso del fuoco. La fragranza delle carni cotte lo stuzzicava ma si astenne dall’ assaporarle (Inni Omerici, IV, vv. 130-133).

Con il guscio di una tartaruga creò la lira. Con essa poi placò il fratello Apollo , giocosamente adirato per il furto degli armenti (Inni Omerici, IV; Horatius, Carmina, I).

Fu padre, fra gli altri, del famoso ladro Autolico, il nonno  di Odisseo e di Pan. Negli antichi falecii citati da Efestione (Enchiridion, 40, 20-21) Pan viene salutato come il buontempone dalle corna d’oro; amante del vino e della baldoria,  dio dagli zoccoli biforcuti, amava frequentare la pelasgica Argo.

A Odisseo Ermes  mostrò l’uso dell’erba “moly”, per renderlo immune  agli incantesimi di Circe (Omero, Odissea). Dalla nera radice e dai fiori bianchi come latte è pianta difficile da sradicare, tranne che per gli dei, che possono tutto.

ivy painted by Vanessa Foschi

ERMES/THOTH

Dai greci è stato identificato con il dio egizio Thoth,  profondo conoscitore delle qualità delle erbe e dei veleni.

Secondo Platone, (Fedro, 274 B) Thoth fu l’inventore della scrittura, dei numeri, del calcolo, della geometria, dell’astronomia e del gioco dei dadi .

Non è un caso che Ermes sia la fonte, fra altre cose, del linguaggio stesso, lo stimolo della civilizzazione. Il dio è anche la sorgente da cui derivarono i fiumi della retorica. Questa è l’arte della persuasione tramite il discorso  (Horatius, Carmina I, 10 vv.1, 2).

Vanessa Foschi lo rappresenta con le mani non visibili come nelle antiche erme. Anneo Cornuto (Teologia greca, 16, 23) sostiene che veniva così raffigurato perchè il dio non ha bisogno di mani per attuare ciò che desidera.
Proclo (Commento a Esiodo, 84) afferma che il dio è pacifico e veridico, non menzognero. Negli Scolii all’Iliade (II, 103) lo si definisce bianco, splendente,  immune da stragi e non versato all’eccidio.

 

 

God Hermes

God Hermes

HERMES, DIO CANDIDO E VELOCE COME UN GABBIANO

Il suo candore è simile a quello di un gabbiano, uccello che del resto gli antichi volevano a lui sacro. Omero nell’Odissea (libro V, vv.52-54) paragona il volo del potente Mercurio a quello di tale volatile, quando si slancia dall’etere con i bei calzari d’oro, incorruttibili; uccello che bagna le  ali, forti e ben formate, nei salsi flutti, quando caccia  pesci sui terribili golfi del mare indomito e scintillante. Simile ad esso Hermes suole sfrecciare sulle onde incessanti.

Secondo Anneo Cornuto, (Teologia greca, 16) Ermes è incarnazione della facoltà razionalizzatrice  delle mente umana (logos, ragione), che ripartisce, suddivide, e analizza.

Flora and fauna painted by Vanessa Foschi

GROTTA DI CALIPSO, ISOLA OGIGIA

Una vite rigogliosa, fiorente di grappoli, è raffigurata accanto al dio; domestica, dionisiaca pianta; un simile virgulto si stendeva intorno all’antro incavato di Calipso, florida dea dagli splendidi riccioli, nell’isola Ogigia; alla sua vista la bellissima vite suscitò, insieme ad altre cose, l’ammirato stupore del dio; e non adempì al  compito per cui vi era stato mandato dal padre Zeus, finché non si fu saziato di piacere, contemplandola;  che Odisseo lì dimorava, amato dalla dea, ma struggendosi inconsolabile per la sua patria (Omero, Odissea, V, vv.69-74).

Tecnica olio su tela, diametro cm.150. Dipinto da Vanessa Foschi. Scritto di Vanessa Foschi,  2017/2018. Tutti i diritti riservati

Wolves, detail from the painting  representing god Hermes by Vanessa Foschi